Il Seme del Sé Autentico è Nascosto Nel Tuo Baricentro Sensoriale: Qual’ è il Tuo?
Siamo esseri senzienti in evoluzione dotati di grandi sentimenti (cuore) con una straordinaria capacità di pensare, riflettere e discernere (mente).
Questo è il nostro destino, e la sfida dell’umanità oggi – risvegliare quel potenziale e incarnarlo.
Attualmente, il collettivo tende ad esprimersi in due modi opposti: alcune persone permettono alle emozioni impulsive di governare le loro azioni e pensieri senza riflettere e discernere, e altre sono razionali, analizzano tutto mentre reprimono e negano i propri sentimenti; in verità, sono due facce della stessa medaglia perché entrambi gli esempi dimostrano la separazione piuttosto che l’unità tra la testa e il cuore.
Il corpo umano è circondato da un campo elettromagnetico. Quando regna la mente inconsapevole, lunghezze d’onda elettriche emesse sotto forma di pensieri di preoccupazioni, paure, ansie, rabbia, ecc. comunicano al cuore che poi emana le emozioni ad esse legate, agendo come un’attrazione magnetica che manifesta ciò che la mente pensa, crede o tema: il risultato è una realtà su misura chiamata la nostra vita. La sfida come individui è invertire questo processo mentale dominante e nevrotico, che tratta il cuore come il suo lacchè.
In verità è il Cuore Maestro che sente nel presente dopodiché è la mente coerente che fa da ausiliare.
Invertire la ruota sembra un’impresa impossibile? forse, ma tutti i viaggi hanno un punto di partenza e in questo caso la prima domanda da chiedersi è: Da dove hanno origine gli attaccamenti mentali ai nostri impulsi emotivi?
L’illusione più potente che ci tiene agganciati ai propri conflitti interiori, ai limiti, difficoltà e sofferenze, è l’identificazione che abbiamo con il nostro passato.
Facciamo una una domanda. Chi sono io?
Risposta: Sono….. (mettiamo il nostro nome)
Questo è il nome che ci è stato dato e con cui ci identifichiamo.
Chi sono io?
Risposta: Sono un insegnante, oppure sono disoccupato (nominiamo il nostro stato lavorativo)
Questa è la nostra professione.
Diciamo frasi come “Sono arrabbiato”, “Sono preoccupato” che è un’identificazione con l’emozione che stiamo provando.
Dopo un’indagine personale, potremmo scoprire che molte delle nostre scelte di vita, idee ed emozioni hanno le radici nel passato: nella storia della propria infanzia.
Potremmo proseguire con questo esercizio, ma è chiaro come ogni persona indossa una serie di maschere per soddisfare delle aspettative, per sopravvivere, per sentirsi appagati, gratificati, importanti oppure per essere accettati nella società e per interagire nel mondo.
Fin qui non c’è niente di male, si chiama vita. Ma cosa succede quando non siamo in grado di vivere al massimo della nostra potenzialità a causa di limiti, paure, ansie e altre restrizioni autoimposte?
La storia dell’infanzia di ogni persona è inquinata da incomprensioni, punizioni ingiuste, vergogna, senso di colpa, dolore, sofferenza, tristezza e rabbia. Consapevoli o meno, quei sentimenti infantili sono ancora repressi o espressi in modo esplosivo influenzando le scelte di ogni giorno.
Ignari di chi siamo sotto le maschere, la capacità di esprimerci fuori dagli schemi è limitata da ciò che l’io crede di essere.
Scoprire chi siamo senza l’identificazione della propria storia d’infanzia è fondamentale per vivere la vita che meritiamo, altrimenti rischiamo di diventare quello che il Dottor David R. Hawkins chiamava “The Walking Wounded“, feriti che camminano ipnotizzati dalle proprie ferite da cui non si può sfuggire.
Incominciamo utilizzando quello di cui siamo stati dotati – una mente meravigliosa capace di pensare, riflettere e discernere senza l’interferenza delle emozioni sconvolte.
Il primo passo è indagare come sono sviluppati i cinque sensi espressi tramite i tre campi sensoriali: cinestetico, visivo e uditivo.
Un semplice test determina in quale ordine i campi sensoriali fluiscono: predominanza (ipersviluppato), seconda scelta (separato) e terza scelta (sottosviluppato).
Dove ha avuto origine la mappa sensoriale e per quale scopo?
Il linguista Richard Bandler e il matematico John Grinder hanno portato all’attenzione del pubblico la programmazione neurolinguistica (PNL), cioè il processo sensoriale attraverso il quale ogni individuo organizza, seleziona, assimila, integra e interpreta i dati dal mondo circostante.
Originariamente utilizzata per scopi di marketing (quindi non per il pubblico), il metodo PNL stabilisce l’ordine in cui funziona il sistema neurosensoriale di una persona, rendendolo uno strumento estremamente prezioso per la vendita, per non parlare del potere che può esercitare in politica.
Perché è importante prendere consapevolezza della propria mappa sensoriale?
Utilizzato per scopi umanistici, una volta stabilita l’ordine della mappa sensoriale, il metodo PNL si trasforma da probabile strumento di ipnosi collettiva a potente chiave che libera le persone dagli effetti ipnotici del marketing, della propaganda e della coscienza collettiva (mind hive).
Invece, da una prospettiva di crescita personale, l’apprendimento della mappa sensoriale porta l’attenzione alle allucinazioni personali (filtri) imposte inconsapevolmente a cause dall’attaccamento al passato e l’identificazione con la propria storia d’infanzia.
Svolgendo la vita di ogni giorno tutti parlano, agiscono, toccano, sentono, vedono e ascoltano, ma quanta consapevolezza è effettivamente investita in queste esperienze sensoriali?
Ciascuno dei campi neurosensoriali rappresentano parti di un sistema progettato per acconsentire il massimo della potenzialità umana. Un sistema efficace offre moltiplici scelte sensoriali; tuttavia, quando è inefficace, un campo sensoriale in particolare si accresce in modo eccessivo per esprimere e assimilare informazioni, rendendolo la scelta predominate nel relazionarsi con il mondo, gli altri e noi stessi.
Quando investiamo troppa energia nel campo sensoriale predominante e ipersviluppato, siamo costretti, inconsciamente, a bypassare il baricentro sensoriale e oscillare tra quella predominante (accesso di) e il suo opposto, la terza scelta sensoriale sottosviluppata (mancanza di).
Questa oscillazione dualistica si identifica con la personalità, con il Sé non autentico legato al tempo lineare (storia dell’infanzia passata). Inoltre, il pendolo offre solo certezze, pensieri, reazioni e scelte ripetitive e limitate che proiettano, in modo perpetuo, i traumi e le difficoltà dell’infanzia sul presente e nel futuro, rafforzando l’identificazione inconsapevole e irrazionale che abbiamo con il nostro passato tortuoso.
Con la mente catturata e distratta da questa allucinazione temporale, il campo sensoriale di seconda scelta, il baricentro, è separato, soffocato e invaso da quello predominante e ipersviluppato, perciò, non trova lo spazio per ampliare la consapevolezza nel presente qui, ora.
Il baricentro cade nel mezzo e rappresenta il seme del Sé autentico. È radicato nel momento, perciò, è privo di un passato e di un futuro, semplicemente è tutto quello che è!
Quando il baricentro assume la “pol position”, il pendolo della mente dualistica cede il potere dominante, diventando ausiliare.
Da questa posizione sussidiario il pendolo oscillante è svincolato dall’identificazione con la storia d’infanzia diventando un ottimo navigatore nel mondo dualistico della materia, “essere nel mondo ma non del mondo!”
Ora sorge il potenziale per diventare esseri dai Cuori senzienti in armonia con le nostre menti coerenti.
Con il Cuore come guida, i sentimenti sono sentiti ed espressi (collaborazione cuore-mente) piuttosto che proiettati come energia esplosiva, ipersensibile e incoerente innescata dalle profondità dell’inconscio come eco del passato.
Se desiderate conoscere l’ordine dei propri campi sensoriali e siete interessati ad apprendere come individuare e usare il vostro baricentro sensoriale, invia una mail a info@rivoluzioneinteriore.com per ricevere una copia gratuita del test.
Caroline Mary Moore