E poi accadde senza preavviso…la Rivoluzione Interiore.

 

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Magari siete confusi, inondati da un mare d’informazione che sembra arrivare da qualche luogo surreale lontano dalla vostra realtà. Niente sembra più sicuro, a parte una sola cosa –  tutto sta cambiando.

Anni fa, scioccamente, avevo creduto che niente potesse mai cambiare, perché secondo il mio parere, non ero destinata a vivere una vita migliore di quella che avevo. Com’ero ingenua!

E poi accadde senza preavviso…la rivoluzione interiore.

Il risveglio spirituale per me è stato come un giro sulle ‘montagne russe’, eccitante ma…allo stesso tempo destabilizzante.

Non tutti i risvegli spirituali sono così per forza, per qualcuno potrebbe incominciare leggendo una frase di un libro, oppure tramite un sogno, o semplicemente un’improvvisa presa di coscienza di non voler più vivere in un certo modo. Le possibilità sono infinite e ogni esperienza sarà compresa solo da chi la vive; in ogni modo, una rinascita dello spirito può essere vissuto come un episodio meraviglioso oppure come uno shock: la regola è – non ci sono regole, e sarà diverso per ognuno di noi.

Tuttavia, il primo sintomo è in genere una sensazione costante di un’inspiegabile apprensione che non può essere colmato con le solite distrazioni. Questo senso d’inquietudine è parecchio scomodo. Vi è poi un indefinito anelito che spinge molti a cercare di riaccendere rapporti e rivivere i tempi passati prima del risveglio, nella vana speranza di placcare lo smarrimento, altri invece sono proiettati verso il futuro, nell’attesa di raggiungere il nuovo mondo che sta nascendo, ma che appare sempre più lontana.

Un altro indicazione comune è prendersi la coscienza di ritrovarsi ripetutamente in un circolo ‘vizioso’ – fallimento di coppia, problemi lavorativi, difficoltà finanziarie, facendo scelte che sembrano diverse, ma che in fondo sono sempre uguali.

Questi ‘sintomi’ rivelano un tentativo della coscienza di espandere, e quando accade, possiamo assecondarlo, oppure negarlo rendendo tutto più doloroso e complicato.

In ogni caso, siamo tutti guidati da una forza misteriosa, e quando è il momento opportuno, un incidente particolare attirerà la nostra attenzione e improvvisamente la chiave girerà nella serratura e con un po’ di pressione la porta si spalancherà invitandoci ad entrare.

Questa comprensione andrà verso prediligere maggiore spazio alla spiritualità, ma attenzione, non significa raggiungere la ‘perfezione’ bensì l’autenticità, ovvero, la totalità dell’essere, sia in luce, sia in ombra; molti s’ingannano riguardo all’aspetto delle persone ‘spirituali’, come se l’interiorità autentica potesse essere manifestata con l’abbigliamento, un sorriso smagliante e con un apparenza solare perenne, accompagnati dai discorsi ‘saggi’.

Le persone autentiche spesso sono considerati:  sbagliate, antipatiche e scomode perché sono giudicate da un prospettivo moralistico, ma il punto non è diventare una persona migliore, bensì essere il migliore che si può essere in ogni momento. Anche se qualche volta, quel ‘massimo’ è veramente poco, e pur sempre la somma totale di quello che abbiamo da offrire.

Per essere integri anche l’ombra, il lato scomodo e meno ‘brillante’, va incluso e riconosciuto, perché nonostante le apparenze, nessuno ne è sprovvisto. Anche i veterani dopo anni di ricerca su di sé, fanno errori, convivono con i loro dubbi, frustrazioni e incertezze – scegliere una vita basato su i concetti olistiche non significa vivere senza problemi, è il ‘come’ si vive l’avversità, ciò che conta.

E’ importante ricordare che siamo tutti perfettamente imperfetti.

Mi ricordo, alcuni anni fa, di aver preso in mano un libro che ho scritto nel 2000. Aprendo le pagine, cominciai a leggere alcune righe che descrivevano un periodo molto particolare della mia vita; Improvvisamente, fui piroettata nel passato, e in quell’istante mi sono resa conto di quanta strada avevo percorso negli anni.

Leggevo di un’epoca in cui non ero capace di rendermi conto del mio stato d’animo, che oggi potrei definire depresso. Un abisso nero mi aveva intrappolato, causato da un groviglio di esasperazione, frustrazione e impotenza.

Lottavo disperatamente per non farmi sopraffare, eppure questa forza era diventata troppo forte per me ed io non riuscivo più a resisterle: ero nel mio inferno personale senza luce, senza scampo, con nessuna possibilità di fuga, e lo sforzo di uscire era troppo grande – ero completamente persa. C’era qualcosa di terribilmente ‘sbagliato’ in me e peggio ancora – la causa della mia sofferenza mi era completamente sconosciuta.

Ecco il passaggio:

*E poi, una notte mi svegliai a causa di una voce insistente che sembrava ripetere al mio orecchio:  “na tatè, na tatè, na tatè”.

Aprì gli occhi lentamente per mettere a fuoco e lì, proprio davanti a me, vidi la cosa più sorprendente che potevo mai immaginare: una Tigre Siberiana!

I colori del suo manto erano luminosi e i suoi occhi brillavano come grandi bottoni gialli e neri. L’immagine sembrava vibrare quando i muscoli sotto la pelliccia si muovevano ad ogni respiro. Il suo manto setoso emanava delle piccole onde.

La Tigre era viva!

Rimasi immobile per un tempo che sembrava infinito, incapace di muovermi per paura di cancellare quell’immagine sorprendente. Più ammiravo quella visione, più il mio cuore si nutriva di quell’amore che irradiava da quei occhi cosi incredibilmente belli. Lei, la Tigre, non emetteva suoni, eppure avevo la sensazione che mi stesse rassicurando, la sua presenza mi colmava di un senso di meraviglia e di pace.

Stranamente, lì nel mio letto non avevo paura. Ero immersa nella luminosità di quei colori che brillavano davanti ai miei occhi, l’immagine della Tigre sembrava reale, così reale che fui tentata di allungare la mano per toccare quell’energia misteriosa che, per qualche assurdo motivo, aveva scelto me per manifestarsi.

Dopo un po’ la visione sparì e io rimasi lì per il resto della notte, sperando nel suo ritorno. Non sapevo cosa fosse o cosa volesse da me, ma sapevo che in qualche modo era lì per aiutarmi ad attraversare quel periodo di smarrimento.*

Una Tigre? Certo è fuori del comune, ma non è rilevante come si riesce a portare il cavallo all’acqua, l’importante è che beve e questo è esattamente quello che ho fatto; ho bevuto e bevuto con una sete che non sapevo di avere.

Non potevo sapere quanto quella notte avrebbe contato per la mia vita, ma con il passare degli anni, quell’esperienza, così intima e preziosa, era andata persa nei miei ricordi. Tuttavia, il confronto con il passato mi è servito, il libro ha innescato un ricordo, riportandomi nuovamente sul mio cammino, facilitando il riconoscimento della mia forza interiore cresciuta attraverso gli anni. In quel momento scoprì con gioia quanto fosse più leggero il mio cuore vent’anni più tardi,  e sorpresa, mi sono chiesta

ma come facevo a vivere con cosi tanto dolore?

Oggi sono in grado di riconoscere la bellezza del mio viaggio. Per chi sta incominciando ora, indubbiamente non sarà facile e forse i vostri amici e famigliari non saranno tutti convinti e di sostegno, ma se decidete di imbarcarvi in quest’avventura meravigliosa, ricordatevi che i primi passi saranno i più difficili.

Forse gli scalatori più timidi rinunceranno subito, ma quelli che trovano il coraggio di sopraffare le prime sensazioni di incertezza e paura, la scalata diventerà una sfida. Spesso, scivolando, perderete sicurezza e il dubbio se continuare o no persisterà. Probabilmente verrà la tentazione di tornare indietro, ma guardando alla strada già percorso, sarete ispirati a proseguire.

Certamente è possibile rinunciare, tuttavia si può sempre fare un nuovo tentativo in un’altro occasione; per chi invece prosegue la salita sarà impegnativa, scomodo, ma colmo di gratificazioni. Arrampicandosi sempre più in alto, la cima della montagna emergerà davanti ai vostri occhi per poi sparire inaspettatamente dietro le nubi non più soffice e candide, impedendo ogni visione.

Quello è il momento di rimanere fermi, prendere fiato, respirare profondamente e sentire il corpo presente e vibrante nel momento. Osservare con ricettività quando paradossalmente la visione è offuscata, le incertezze e le sofferenze sentite sono interpretate come ostacoli, come prove insormontabile, come le nuvole nere che bloccano l’uscita del sole. Sconfortati vi sentite come Don Chisciotte che lottò contro i mulini al vento stanchi, infreddoliti, persi e completamente soli.

Anche questo senso di smarrimento prima o poi passerà e poi all’improvviso la vista si alleggerisce e alcuni raggi di sole penetrano timidamente la densa coltre grigia. Piccoli frammenti di speranza e calore cominciano ad infondere energia e calore nei vostri cuori e più alto andrete, più l’aria si alleggerirà ed emergerete nella nebbia bianca e vaporosa.

Con la testa leggera e respirando profondamente, salirete l’ultimo roccia dove, affiorando dalle nubi, lì davanti ai vostri occhi apparirà una visione mai immaginata.

Sarete in cima alla montagna.

Increduli, l’emozione vi farà girare la testa quando rivivete con la mente i momenti critici della vostra rampicata. Avrete motivi di sentirvi fieri del vostro impegno, perché da quel punto la percezione del mondo è limpida, senza filtri, diversa da quella illusoria e abituale sulla Terra.

Sarete cambiati.

In questo luogo il sole risplenderà di più, l’aria sarà fine, piacevolmente fresca e pulita, i colori rispenderanno, brillanti e vibranti per miglia e miglia intorno a voi. La bellezza della natura toglierà il respiro.

Sarete sul tetto del mondo.

Questo è un viaggio che tutti possono intraprendere, non ci sono eccezioni. Non lasciate mai spazio a chi vuole convincervi del contrario.

la vostra scalata sarà un paradosso, glorioso e scomodo allo stesso modo, ma vale ogni passo, ogni lacrime, ogni sbalzo del cuore perché la vita è un dono, un viaggio che va sperimentato e vissuto pienamente; la mente razionale vorrebbe sapere dove siamo diretti, ma per la crescita personale il traguardo non è mai importante, ciò che conta è sempre il viaggio.

Siamo meravigliosamente umani, perfettamente imperfetti, non bisogna dimenticare o svalorizzare l’esperienza di una vita vissuta tra molteplici contrazioni ed espansioni, quel movimento perpetuo di “sentimenti opposti” che determinano l’avversità insieme alle gioie da assaporare, perché in entrambi casi, ci hanno permesso di essere chi siamo in totalità tra luce e ombra.

Chi sceglie questa via, mira alla cima dal proprio monte analogo ogni volta si trova davanti ad un nuovo ostacolo. Quando troverete il coraggio di tentare quella salita per la prima volta, scoprirete una montagna grande abbastanza per tutta l’umanità, dove ce’ un posto riservato per tutti noi.

Welcome to the spiritual world!

Benvenuti nel mondo della spiritualità!

Caroline Mary Moore

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4 Risposte

  1. Silvia scrive:

    Molto intensa questa tua testimonianza. Dicono molti, fra cui il mio compagno che studia psicologia, che vedere o sognare animali sia la proiezione del nostro istinto che si manifesta e ci parla. Se la guardavi con attenzione ed amore pare significhi che hai un ottimo rapporto col tuo istinto, che non ne hai paura, lo ascolti insomma. Qualche tempo fa io sognai un giaguaro bellissimo che carezzavo e poi giocavamo insieme. Hai ragione comunque le rivoluzione interiori son sempre inquietanti, a volte pensi che tutto sia tornato nella cosidetta norma, ma una parte di noi si risveglia, inaspettatamente… accadde a me tre anni fa. La relazione con l’uomo che amo era sempre stata caraterizzata dalla ricerca oltre le barriere del mondo, in una condizione estrema che reggevo perchè profondamente innamorata, ma poi non ce la feci più. Dalla chiusura con lui molte cose accaddero, tra cui la morte di mio padre, quando la rielaborazione del lutto era ad un punto discreto ecco una precognizione, pedavalo sulla ciclabile. Non ci detti peso, pensavo ad una forma di autosuggestione, ma ebbe un riscontro, ne accaddero altre, sempre con un risvolto. Chiesi aiuto al mio compagno con cui avevo mantenuto un filo di comunicazione e piano piano tornammo sullo stesso cammino. Sperando di non averti annoiato ti auguro buona giornata.

    • Certo che no! la cosa che sto scoprendo sempre di più, è la possibilità di avere un contatto diretto con chi legge quello che scrivo, che con un libro non accade. Grazie molto per la spiegazione sul animale Totom, direi che hai toccato un punto Vero, io mi fido molto del mio istinto, è poi, leggendo sulle qualità della tigre, mi sono riconosciuto molto. Grazie per la tua condivisione delicata.

  2. silvia scrive:

    Lieta di esserti stata utile, anche io qualche tempo fa scrivevo su un blog in condivisione con una amica con cui sorsero problemi e la collaborazione cessò.
    Un poco mi manca, ma non sempre le nostre relazioni umane vanno come vorremmo. Anche i distacchi fanno parte del cammino.
    Tornando all’istinto credo sia vero, il mio amore matto, come lo chiamo, ha una buona gettata ottica diciamo, insegna arti marziali e tecniche meditative, non a casa lo definisco matto…scherzi a parte è un piacere condividere esperienze e scambiarsi informazioni. Appunti di viaggio tra viaggiatori viaggianti. Ps: se ti va di scrivermi … vedi tu, la mia email la vedi suppongo…

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