Tu chi sei?
Arriva un certo momento nella vita quando qualcosa dentro si spezza. Quando tutte le certezze svaniscono, il dolore è lacerante; il tuo mondo si frammenta in mille pezzi e da quell’istante si entra in lutto, solo che, chi è morto sei tu.
Tutta la tua vita è una lotta. Un conflitto interiore, una battaglia personale tra la vittima e il carnefice, entrambi convinti di dover difendere o vincere qualcosa d’importante, qualcosa di indispensabile per la propria felicità, ma se cerchi poi di ricordare, non sai veramente per quale motivo hai iniziato quella guerra tra la Luce e le Tenebre. Cavalcando il tuo cavallo bianco, sempre nel giusto, in prima linea, con quel filo d’ansia sottile d’adrenalina, incessantemente presente e pronto per giustificare e reagire con l’auto difesa o l’attacco, ti trovi ancora una volta con la spada tratta impegnata nel sconfiggere un nemico perennemente sfuggente.
Forse hai perso la ragione lungo la strada, ma poi, è diventata un’abitudine, un modo di vivere, una crociata da vincere in nome della libertà e al diritto di essere accolto per quello che sei.
Ascoltando il tuo ego colmo di sapere, sempre più impegnato in nuove strategie per essere visto, sentito e ascoltato, ti inganna, trascinandoti dentro il suo circolo perpetuo di menzogne, sempre più lontano dalla verità sconvolgente;
il nemico bellico e sfuggente che lotta per toglierti i diritti umani, sei tu!
Improvvisamente l’armatura e la spada sono superflue, si sciolgono tramite il fuoco della purificazione, che ti consuma dentro e fuori, congiungendo violentemente e senza sosta, le vecchie ferite di migliaia di battaglie perse, cicatrizzandole con il fuoco rovente. Dolorosamente urli contro l’apparente ingiustizia della Vita, così essenziale e spoglia di considerazione per i tuoi sentimenti, che ti costringe di rivivere ancora e ancora i dolori sepolti, ignorati e gettati nella spazzatura. Gridi pietà contro l’Universo che sembra di averti dimenticato, invece osserva, aspetta in silenzio, aumentando compassionevolmente la pressione a livelli da farti impazzire, mentre bruci vivo in un processo viscerale e primordiale: sei dentro il tuo stesso inferno, nelle grinfie della Morte.
Tuttavia la morte è un passaggio per la vita, come la Fenice che rinasce della sua stessa cenere, il fuoco ha annientato e spazzato via quello che non serve più– l’attaccamento a un fardello secolare colmo di dolori e sofferenze inutili.
Solo quando sei sfinito, arriva l’arresa, non la sottomissione di chi è stato vinto, ma con cuore impavido, con coraggio e in totale vulnerabilità, t’inchini davanti alla Vita, come un Cavaliere davanti alla Regina del Graal, offri il tuo cuore al suo servizio, dovunque essa voglia portarti. Con il capo abbassato, umile e grato per il suo immenso Amore e compassione, sola ora, dopo aver attraversato la lunga, buia notte dell’anima, puoi finalmente rialzarti rinato con gli occhi colmi di lacrime di gioia e rispondere alla domanda più pertinente della tua vita.
“Tu chi sei?”
Semplicemente nessuno.
Caroline Mary Moore
Una risposta
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